INTERVISTA DOPPIA: GIGI DI NALLO E ALESSANDRO BARTOCCINI

25.02.2016

L'unione fa la forza: questo famoso proverbio riassume in maniera chiara ed efficace il percorso intrapreso dall'Amatori Pescara a livello giovanile, dove tante soddisfazioni stanno arrivando parallelamente agli ottimi risultati della Serie B. Tanto del merito va infatti alle numerose collaborazioni operate con altre società limitrofe (Pescara Basket, Virtus Montesilvano, YALE) che hanno rinforzato i vari gruppi, rendendoli ancora più competitivi: per approfondire meglio il percorso svolto finora abbiamo ascoltato le voci dei protagonisti, con l'intervista doppia ai coach Gigi Di Nallo (Under 18) e Alessandro Bartoccini (Under 14 e 13).

Come giudichi il cammino percorso dai tuoi ragazzi finora?

GIGI: Siamo un gruppo work in progress, rinforzato dalla sinergia con Montesilvano: il numero maggiore di ragazzi ha aumentato la sana competizione per un posto in squadra, da sempre una molla per innalzare la qualità degli allenamenti. Sapere di essere più competitivi aumenta la fiducia nei propri mezzi, e poter raggiungere traguardi soddisfacenti ha fatto sì che l'unione di due gruppi sia stata meno dolorosa e più rapida del previsto.

ALESSANDRO: I ragazzi sono cresciuti tantissimo: formare un gruppo unico assieme alla Pescara Basket ha contribuito ad alzare il livello tecnico degli allenamenti, e già cominciano ad arrivare buoni riscontri nelle partite disputate finora.

La squadra, sia a livello individuale che collettivo, sta rendendo secondo le aspettative? Quali sono i margini di miglioramento su cui ti focalizzerai nelle prossime settimane?

GIGI: Anche se con l'Under 18 siamo a buon punto come maturità, i ragazzi hanno recepito il messaggio che volevo mandargli: ampliare la gamma di giochi difensivi e offensivi, in modo da affacciarsi al mondo dei senior con una buona completezza tecnica e tattica. Abbiamo provato tante soluzioni in campionato, ora però si stanno avvicinando le fasi finali (incrociamo le dita!) e stiamo puntando su quelle che più si adattano al nostro gruppo per cercare il miglior risultato possibile. Non per questo abbiamo rinunciato a cercare di migliorare individualmente degli aspetti tecnici: molti ragazzi stanno cambiando ruolo per avere maggiori possibilità a livello senior, un processo lungo e paziente che proseguirà anche il prossimo anno.

ALESSANDRO: Possiamo vantare due gruppi Under 13 e 14 entrambi formati da diciotto ragazzi, tutti stimolati e bravissimi a dare il massimo in ogni allenamento: grazie al lavoro del mio assistente Luca Di Toro Mammarella e del dirigente Simone Marino riusciamo a seguirli tutti al meglio, e stanno rispondendo bene sia a livello individuale che nel gioco di squadra. Proprio su quest'ultimo punto cercheremo di focalizzarci ulteriormente nelle prossime settimane, lavorando sui meccanismi offensivi e difensivi.

Quanto è importante il lavoro dei tuoi assistenti, ed in generale dello staff?

GIGI: Non è una frase convenzionale dire che è fondamentale il lavoro di collaborazione con l'assistente Antonio Calabria e con gli altri allenatori dello staff, in primis l'head coach Giorgio Salvemini: nonostante i miei cinquant'anni di pallacanestro scopro ogni giorno che ci sono alcuni aspetti del gioco che avevo tralasciato, non approfondito o condiviso. Il confronto giornaliero con vedute diverse arricchisce tutti: non ho mai lontanamente pensato di essere il depositario della verità, e lo stimolo del confronto mi aiuta a non "invecchiare cestisticamente".

ALESSANDRO: Come dicevo prima fondamentale, perchè tanti ragazzi si possono seguire con la massima attenzione solo grazie ad un lavoro di staff: avere un dirigente che si occupa solo dei nostri due gruppi è inoltre un vantaggio enorme, consentendo a me ed al mio assistente di concentrarci esclusivamente sugli aspetti tecnici.

Al tuo secondo anno nell'Amatori Pescara come ti trovi in questa realtà?

GIGI: Naturalmente bene. In altre realtà cestistiche dove sono stato c'era una forte pressione sul risultato immediato, come se vincere un campionato giovanile fosse la cosa principale su cui puntare: errore grave. Qui sono a casa mia, non perennemente in prova (situazione sgradevolissima) ma con la serenità di poter anche sbagliare perchè, lo sappiamo tutti, solo con gli errori si migliora: la chiamano esperienza.

ALESSANDRO: Sto vivendo un'esperienza eccezionale: grazie alla condivisione del lavoro, da Giorgio Salvemini che dirige il settore giovanile ad Antonello Giordano sempre pronto a non farci mai mancare nulla, in un anno e mezzo abbiamo già raggiunto ottimi risultati. Per me inoltre è stato un piacevole rientro: con l'Amatori avevo già condiviso da giocatore due campionati giovanili, e tre di categoria.

A livello personale, cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di allenatore e che stimoli ti regala l'attività giovanile?

GIGI: A tutti dico di giocare finchè si hanno stimoli e possibilità di farlo. Poi devi decidere che strada prendere: allenatore, arbitro, dirigente, procuratore. Ho accolto la sfida di allenare perchè penso di trasmettere qualcosa della mia passione per questo sport. Non ho mai pensato in maniera utilitaristica, pur avendo allenato anche squadre di professionisti, vedendolo sempre come un piacevole hobby. Ma questo non vuol dire che ho affrontato questa attività in modo semplicemente ludico, anzi tutt'altro: oltre alla necessaria competenza tecnica da affinare perennemente, ho abbinato passione ed entusiasmo che spero siano stati recepiti da giocatori e giocatrici che ho avuto il piacere di allenare. Vorrei si capisse che essere allenatori o istruttori a livello giovanile è una grande responsabilità: le società "serie" questo lo sanno, e comprendono benissimo che i giovani sono il vero patrimonio da coltivare e tutelare.

ALESSANDRO: Ho cominciato a giocare a basket all'età di 10 anni, molti dei miei ricordi sono legati a questo sport e poter tornare sul campo da allenatore è un'esperienza fantastica che ti arricchisce dentro. Dirigere una squadra giovanile mi sta dando nuovi stimoli: è una grossa responsabilità, e spero di vedere nei prossimi anni tutti i miei ragazzi giocare in qualche squadra e rimanere appassionati a questo sport.

Stefano Blois - Ufficio Stampa Amatori Pescara

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