INTERVISTA A ROBERTO PERRICCI

19.11.2015

Oggi conosciamo uno dei volti nuovi nello staff Amatori Pescara per la stagione 2015/2016: si tratta di coach Roberto Perricci, assistente di Giorgio Salvemini in prima squadra e capo-allenatore del gruppo Under 20: il "Perro", come tutti lo chiamano, si è integrato subito al meglio nella famiglia biancorossa, mettendo a disposizione la sua competenza (frutto di anni sul parquet prima da giocatore, e poi nella veste di allenatore) e portando uno spirito positivo a tutto il gruppo.

Roberto, cosa ti ha spinto ad accettare la chiamata dell'Amatori Pescara e come ti stai trovando all'interno di questa società?

Innanzitutto l'Amatori è una società storica e radicata da anni sul palcoscenico cestistico, militando in campionati nazionali e che lavora con grande attenzione sul settore giovanile. Mi è inoltre piaciuta l'idea di collaborare con uno staff competente ed efficace, e la possibilità di continuare un percorso intrapreso da due anni con alcuni ragazzi di Montesilvano, grazie alla collaborazione tra Amatori e Virtus. Non è stato difficile inserirmi in questo gruppo, in quanto conoscevo già società e ambiente.

Come definisci il tuo rapporto con coach Salvemini ed il resto dello staff?

Con Giorgio c'è complicità e stima reciproca, avendo un rapporto di amicizia che va oltre il campo da gioco e ci permette di confrontarci quotidianamente su qualsiasi tematica, cestistica e non. Per quanto riguarda il resto dello staff, con il passare del tempo stiamo crescendo sempre di più sia professionalmente che dal punto di vista umano, conoscendoci a vicenda.

Un parere sull'inizio di campionato della squadra, e sul livello del girone.

A mio giudizio è un girone di livello tecnico-tattico molto elevato, superiore rispetto allo scorso anno con molte squadre ben attrezzate. Bisognerà affrontare ogni partita con la consapevolezza di rispettare tutte le squadre, per non perdere punti importanti come purtroppo abbiamo già fatto almeno una volta dall'avvio del campionato.

Sei stato buon giocatore per tanti anni, militando anche tra le fila dell'Amatori Pescara: quanto e cosa cambia nel passare dall'altra parte?

Essere allenatore comporta delle responsabilità, ed un'attenzione ai rapporti umani oltre al lavoro tecnico/tattico in palestra, diverso da quello che si faceva da giocatore. Durante il passaggio bisogna essere bravi a compiere velocemente uno step mentale per non confondere i ruoli, anche se l'essere stato giocatore arricchisce a livello tecnico e psicologico il bagaglio personale da mettere a disposizione dei ragazzi.

Guidi quest'anno anche la formazione Under 20.

Un gruppo dalle grandi potenzialità di crescita, con quattro ragazzi che si allenano stabilmente con la prima squadra ed il nucleo di lavoro che ha una base solida costruita negli scorsi anni, arricchito dall'arrivo di alcuni giocatori provenienti da Montesilvano. Credo che si possano raggiungere buoni traguardi, a patto di lavorare con l'umiltà di chi vuole raggiungere obiettivi importanti, pensando che nulla è dovuto ma tutto va conquistrasto.

Fuori dal campo sei un insegnante di sostegno: cosa ti dà, soprattutto dal punto di vista umano, rapportarti con questi ragazzi e quanto è soddisfacente vederli raggiungere i loro obiettivi, seppur in maniera differente dagli altri?

Una crescita continua, a livello umano e professionale: i ragazzi diversamente abili necessitano di un'alta soglia di attenzione, dedizione ma soprattutto affetto. Con loro, le strategie di lavoro non sono sempre uguali ma si modificano continuamente perchè ogni giornata può essere diversa dall'altra, e bisogna essere bravi ad interpretare i loro stati d'animo. Raggiungere gli obiettivi prefissati, che siano di inclusione o didattici, è motivo di soddisfazione per tutto il team che lavora intorno a loro: professori, genitori ma soprattutto i compagni di classe, che spesso sono i veri protagonisti di questi traguardi.

Spesso si parla di scuola e sport come mondi molto distanti, oltre che della necessità di incentivare bambini e adolescenti alle attività motorie.

L'interazione tra scuola e sport credo ci sia, ma è di certo migliorabile: avendo a disposizione solo due ore settimanali di attività si potrebbero proporre dei progetti sportivi gratuiti, permettendo a chi non ne ha le possibilità economiche di praticare sport. In fondo si parla di una scuola inclusiva ...

Un tuo grande pregio ed il tuo peggior difetto?

Mi ritengo una persona socievole con spirito d'iniziativa, ma anche testarda e suscettibile.

Parlaci dei tuoi hobby, e di come ami trascorrere il tempo libero.

Cinema, lettura, mare, escursioni in montagna, gite fuori porta e cene con gli amici!

Cosa ti aspetti dal futuro, sia a livello personale che per quanto riguarda la stagione dell'Amatori Pescara?

Spero di poter dare il meglio di me stesso sia da assistente che come allenatore dell'Under 20, per ripagare al meglio la fiducia concessami da Giorgio e dalla società. Sulla stagione dell'Amatori Pescara, l'auspicio è quello di arrivare il più lontano possibile per raggiungere gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.

Stefano Blois - Ufficio Stampa Amatori Pescara

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