Coach D'Addio: “Una sconfitta che ci aiuta a crescere”

“Ci aspetta una settimana di lavoro importante, da approcciare a testa alta”

16.01.2023

 

Una sconfitta che brucia. L'Amatori Pescara torna dallo scontro diretto del Pala Angeli con un ko all'overtime che nega ai biancorossi la vetta solitaria della graduatoria ma che nulla toglie allo spessore di una squadra che ha venduto a caro prezzo la pelle e che sarà protagonista fino in fondo di una stagione ancora lunghissima. 

Coach Federico D'Addio, Partiamo dalla fine: cosa ha fatto la differenza nel supplementare? 

“In partite come questa ogni possesso ha un peso specifico importante che ai fini del risultato può essere determinante, questo aspetto ha un valore ancora più grande quando si gioca in trasferta contro un avversario di primissimo livello,i n una partita in cui il livello di tatticismo e di fisicità erano ampiamente da playoff. Nei momenti topici bisogna avere la capacità di azzerare gli errori ed essere sempre in controllo non solo fisico ma soprattutto mentale per fare scelte giuste. Ecco probabilmente è mancato l'ultimo sforzo nel momento decisivo” 

Dopo l'ottimo avvio, nel secondo quarto la squadra ha fatto fatica su entrambi i lati del campo: a cosa è dovuto il blackout?

“Più che blackout parlerei di un fattore diverso, probabilmente nel secondo quarto siamo riusciti a tenere sotto controllo il ritmo della partita non proprio nel modo giusto, o quantomeno non per come avevamo in testa di fare, a differenza di quanto invece ci era riuscito alla grande nei primi dieci minuti ed in altri momenti successivamente. Sapevamo che L'Aquila vivesse di folate, momenti in cui il loro livello di energia e di entusiasmo porta ad accenderli ed a giocare una pallacanestro sui 28mt ,con tanto gioco in transizione. Avremmo dovuto abbassare i ritmi e non farci trascinare dal loro modo di interpretare la partita in quel momento, evitando in questo modo di regalare canestri facili nei primi secondi delle azioni” 

Quale insegnamento lascia una partita con una evoluzione particolarissima come questa? 

“Credo che quella di stasera sia stata una partita sopra le righe, con tanti contenuti importanti su entrambi i lati del campo. Abbiamo avuto la capacità di giocare una buona pallacanestro per una buona parte della gara, con momenti in cui siamo riusciti a gestire alla grande anche scelte tattiche proposte dall'Aquila, per impastare e rendere meno fluide le nostre idee. Per portare a casa partite del genere però bisogna curare ancora di più i dettagli ed avere la capacità di stare in equilibrio quando il pallino del gioco può inevitabilmente stare nelle mani degli avversari, capendo e gestendo con più tranquillità e razionalità determinati possessi che possono indirizzare a tuo favore le sorti della gara”



Cosa c'è da salvare in questa sconfitta?

“Sono tanti gli aspetti che ci devono far uscire con rinnovata consapevolezza e soprattutto con grande autostima da questa partita, i ragazzi hanno a mio avviso giocato con grande intensità una partita che sapevamo sarebbe stata non semplice da gestire. Probabilmente con un po' più di convinzione avremmo anche potuto parlare di un risultato diverso,merito comunque a L'Aquila per la vittoria. Quella vista al Pala Angeli è stata una partita che ha entusiasmato tutti,dove entrambe le squadre hanno prodotto una pallacanestro a tratti anche bella da vedere. Le sconfitte come sempre devono aiutare a crescere ed a mettere l'accento su dinamiche che ci possano permettere di migliorare ulteriormente individualmente e di conseguenza come squadra” 

Come si riparte, a livello psicologico in primis, dopo questa partita?

“La partita di L'Aquila appartiene al passato,la testa deve essere già proiettata al prossimo impegno. In un campionato come questo in cui il livellamento è palesemente proiettato verso l'alto, non si ha tempo per guardare dietro. Ci aspetterà una settimana di lavoro importante, da approcciare a testa alta, in cui si ha l'obbligo di avere chiari sin da subito gli obiettivi, le cose da migliorare e soprattutto continuare a oliare i meccanismi per integrare al meglio i nuovi innesti”


 

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